Le aziende italiane si trovano a operare in un contesto di crescente incertezza geopolitica, economica e normativa, che incide direttamente sulle strategie aziendali. La gestione della mobilità aziendale emerge come un fattore chiave per affrontare le sfide attuali, con l'obiettivo di contenere i costi, migliorare la sostenibilità e garantire il benessere dei dipendenti.
Queste sono alcune delle principali evidenze emerse dal Barometro delle flotte aziendali e della mobilità 2025, realizzato dall'Arval Mobility Observatory. Lo studio evidenzia come l'uso dei dati e delle tecnologie digitali sia sempre più determinante per supportare decisioni informate, contenere i costi e ottimizzare la gestione delle flotte. Strumenti di connettività e piattaforme digitali consentono infatti di monitorare i flussi di mobilità, individuare inefficienze e migliorare l'efficacia operativa.
Tra le sfide prioritarie da affrontare si conferma la sostenibilità e la transizione energetica delle flotte, sempre più supportate dall'implementazione di una charging strategy che renda la transizione sostenibile per il business.
In questo contesto, le aziende focalizzano la propria attenzione sui dipendenti: la diffusione di modelli di mobilità condivisa contribuisce a rafforzare il welfare aziendale, migliorando il coinvolgimento dei dipendenti e aumentando l'attrattività dell'azienda per nuovi talenti. La sharing mobility si afferma così non solo come una soluzione vantaggiosa per ridurre i costi e aumentare la flessibilità operativa, ma anche adatta a contribuire al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e di welfare.
Guardando al futuro, le aziende che trasformeranno i dati in strategie concrete di mobilità per bilanciare controllo dei costi, sostenibilità e welfare, avranno un vantaggio competitivo significativo per il successo del business.
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