Donneautoaziendali

Donne e auto aziendali

RICERCHE 19 Dec 2017

Le donne al volante, più virtuose degli uomini, tra sicurezza, comfort e praticità.

Se è vero che gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, non ci potrebbe essere più diversità anche per quanto riguarda la scelta della propria auto. Station wagon, auto compatte e SUV sono infatti le categorie di veicoli più richiesti dalle donne driver, che prediligono sicurezza e comfort, differenziandosi dai loro omologhi uomini sotto diversi punti di vista. Nella scelta non si rinuncia alla praticità, come la capienza del bagagliaio, che va incontro così alle esigenze della donna “multitasking” che sempre più spesso si trova a dover conciliare ruoli plurimi tra casa, figli e lavoro. E quanti pensano che le donne alla guida siano più “distratte” devono ricredersi, poiché sia il tasso di incidenti sia il numero di multe è uguale e in molti casi minore rispetto a quello degli uomini.

Un terzo dei Fleet Manager intervistati dichiara, infatti, che le donne scelgono modelli di auto diversi da quelli preferiti dagli uomini, prediligendo il comfort (nel 31% dei casi), la semplicità nell’utilizzo del mezzo (28%) e gli interni spaziosi (20%), e tali differenze si riscontrano anche nella scelta degli allestimenti, per il 45% dei Fleet Manager. Le station wagon, le auto compatte e i SUV sono le categorie di veicoli più richiesti dalle donne che, al momento della scelta, sono guidate soprattutto dalla ricerca di sicurezza (considerata un fattore prioritario, con il valore più alto assegnato, 79 su una scala da 1 a 100), dal comfort interno (68) e dall’ampiezza del bagagliaio (65).

L’attenzione alla sicurezza è confermata anche dall’importanza che rivestono i dispositivi di assistenza alla guida, tra i quali i sensori di parcheggio rivestono il ruolo principale (a loro è attribuito un valore pari a 77 su una scala da 1 a 100), seguiti dalla telecamera posteriore (67.5) e dai sistemi di frenata automatica (64.2).

Per quanto riguarda l’atteggiamento alla guida, la ricerca sfata i luoghi comuni più diffusi che vedono le donne avere un rapporto complicato con i motori: il tasso di sinistrosità delle donne assegnatarie di auto aziendali risulta infatti uguale (per il 59% dei Fleet Manager) o additittura minore (per il 35%) rispetto a quello degli uomini e, allo stesso modo, il 45% dei Fleet Manager afferma di registrare lo stesso numero di sanzioni per infrazioni al codice della strada per tutti i loro driver, uomini o donne che siano, mentre il 47% registra un numero inferiore per le donne.

Non emergono, invece, differenze significative tra driver uomini e donne nella scelta dell’alimentazione dei veicoli e nella propensione all’utilizzo di alimentazioni alternative, nella propensione all’utilizzo di servizi di mobilità condivisa, come car sharing o car pooling, e nell’adozione di strumenti di telematica.

A fronte delle diverse esigenze mostrate dalle donne driver di auto aziendali, solo il 14% delle aziende prevede programmi concepiti per venire incontro alle loro specifiche necessità, fornendo assistenza nella scelta dei modelli e degli allestimenti (il 25% di queste) o prevedendo corsi di guida sicura (il 53%).

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AUTONOMOUS VEHICLES: CYBERSECURITY, INSURANCE AND INFRASTRUCTURE

Le auto stanno diventando sempre più connesse generando fino a 25 GB di dati all'ora (scopri di più nella nostra pubblicazione “The Power of Data” hhttps://www.mobility-observatory.arval.it/the-power-of-data).

Sensori e altre dotazioni sofisticate raccolgono dati che consentono nuove applicazioni di mobilità come i veicoli autonomi. Escludendo casi di utilizzo specifici, i veicoli autonomi non dovrebbero essere ampiamente implementati prima del 2025. Tuttavia, quando accadrà, allora possiamo aspettarci che questi miglioreranno la sicurezza stradale, il che influenzerà il settore assicurativo. Inoltre, offriranno opportunità di mobilità uniche (un'idea sviluppata nella nostra pubblicazione "The Last Mile" https://www.mobility-observatory.arval.it/the-last-mile-l-ultimo-miglio).

Tuttavia, questo aumento della tecnologia e della connettività porta con sé nuove sfide come i problemi di sicurezza informatica.

L'ultimo video dell'Arval Mobility Observatory presenta alcuni rischi e soluzioni per affrontare tali minacce e mette in evidenza come potrebbe essere il futuro dell'assicurazione in un mondo automatizzato.

Scopri il video completo qui:

https://mobility-observatory.arval.com/autonomous-vehicles-cybersecurity-insurance-and-infrastructure

Buona visione e resta sintonizzato!
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Cars are becoming more and more connected creating up to 25 GB of data per hour (discover more in our publication “ the Power of Data” https://mobility-observatory.arval.com/the-power-of-data).
Sensors and other sophisticated equipment collect data enabling new mobility applications such as autonomous vehicles (AVs). Outside of specific usage cases, autonomous vehicles are not expected to be widely implemented before 2025. However, when it will be the case then we can expect that AVs will improve road safety, which will affect the insurance industry. In addition, they will offer unique mobility opportunities (an idea developed in our publication “the Last Mile” https://mobility-observatory.arval.com/the-last-mile).
However, this increase of technology and connectivity brings with it new challenges such as cybersecurity concerns.
The latest Arval Mobility Observatory’s video presents some risks as well as solutions to address those threats and highlights what the future of insurance could look like in an automated world.
Discover the full video here:
https://mobility-observatory.arval.com/autonomous-vehicles-cybersecurity-insurance-and-infrastructure
Enjoy your watching and stay tuned!

Lun 08/02/21